Solo andata. L'emigrazione italiana in Belgio nel Secondo dopoguerra

L’emigrazione italiana in Belgio nel Secondo dopoguerra

Lunedì 7 novembre 2016

Home Movies – Istituto Parri, via S. Isaia 20

In occasione dell’anniversario del patto italo-belga del carbone (1946) e della tragedia di Marcinelle (1956), proponiamo nell’ambito di Archivio Aperto 2016 una iniziativa dedicata alla memoria delle famiglie italiane emigrate in Belgio. Il grande flusso migratorio indotto nel Secondo dopoguerra dagli accordi tra il governo italiano e quello belga ha portato alla costituzione di una importante comunità italiana sul suolo belga, stimata attualmente in circa 300.000 persone (su 10 milioni di abitanti). Un fenomeno rilevante dal punto di vista storico, sociale e culturale, relativamente poco noto al pubblico italiano.

Ore 18. Incontro con Anne Morelli, storica belga di origine italiana, docente presso la Université Libre de Bruxelles e autrice di numerose pubblicazioni sulla comunità italiana in Belgio, che fornirà un inquadramento storico, facendo in particolare riferimento al periodo del secondo Dopoguerra, che prende inizio con il patto italo-belga del carbone del 1946 per culminare nella tragedia di Marcinelle del 1956, in cui trovarono la morte 262 minatori, 136 dei quali italiani, e con il poeta italo-belga Francis Tessa, che presenterà il romanzo autobiografico Les enfants polenta. Verranno proiettati materiali documentari sulla comunità italiana in Belgio e brani di interviste realizzate quest’anno dall’associazione Grió nell’ambito del progetto “Solo andata”. Partecipano Paolo Simoni (Home Movies) e Mario Tolomelli (Griò). Presiede Alberto Preti (Istituto Parri).

A seguire rinfresco.

Ore 21. Proiezione di Già vola il fiore magro (Déjà s’envole la fleur maigre, Belgio, 1960, 82′), di Paul Meyer, film poetico sull’emigrazione italiana in Belgio, recentemente restaurato dalla Cinémathèque Royale de Belgique e “girato da quello che sarebbe potuto diventare il migliore regista belga della sua generazione se il sistema gli avesse concesso di continuare a produrre film. Ma Paul Meyer commise l’errore di dire la verità […] sul patto del carbone tra Italia e Belgio, che prevedeva l’invio in Belgio di minatori italiani in cambio del combustibile necessario ad alimentare l’industrializzazione dell’Italia […] Oggi, quando riscopriamo i volti dei ragazzini filmati da Paul Meyer, non possiamo fare a meno di ricordare che non molto tempo fa i rifugiati e i migranti eravamo noi” (Nicola Mazzanti). Presentano Guy Borlée e Francis Tessa.

Ingresso libero

Evento realizzato in collaborazione con:
Home Movies, Istituto Storico Parri, Istituto Storico Belga di Roma, Associazione Bologna-Bruxelles A/R, Cineteca di Bologna, Cinémathèque Royale de Belgique

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